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martedì 27 marzo 2012

Come fare per rilassarsi ?


Secondo l’ayurveda una muscolatura sempre tesa e contratta porta come conseguenza un irrigidimento di tutta la struttura corporea con impedimenti al libero flusso energetico e perdita di grazia e flessuosità del corpo. In più, i muscoli contratti rappresentano un ostacolo alla normale respirazione, limitando e riducendo l'ampiezza e la profondità del respiro con conseguente abbassamento del livello energetico e diminuzione della pulsazione di vita e vivacità di tutto l'organismo. Qualsiasi regione del corpo che risulti tesa e contratta diventa insensibile e dura, arrivando a essere una zona di potenziale disturbo energetico i cui effetti possono produrre disturbi e malfunzionamenti dei vari apparati funzionali dell'organismo.

La compagna di Sri Aurobindo, Mere, conferma tutto ciò: “Se non volete che il vostro corpo vi tradisca, evitate di disperdere le vostre energie in una agitazione inutile. Qualsiasi cosa facciate fatela con calma e nell'equilibrio. La più grande forza è nella pace e nel silenzio.”

Swami Satyananda Saraswati ha ribadito che “Quando un uomo è sotto tensione, il suo comportamento ne è influenzato; solo quando si rilassa diviene naturale. Liberarsi dalle tensioni, il rilassamento e la pace mentale sono i segreti della trasformazione.”

Prima di iniziare a rilassarsi è bene fare qualche esercizio per allungare il corpo, ad esempio la posizione di allungamento verso il cielo. In piedi, con le piante parallele e leggermente separate, intrecciamo le dita delle mani e alziamo le braccia verso il cielo con i palmi rivolti verso l’alto. Alziamo lo sguardo verso le mani, inspirando solleviamo i talloni e allunghiamo tutto il corpo come se fossimo tirati dalle braccia verso il cielo. Espirando ritorniamo in appoggio sui talloni. Quindi ripetiamo alcune volte...

Il rilassamento si pratica sdraiati con il dorso sul pavimento. Il corpo dovrebbe essere diritto dalla  testa ai piedi; le gambe leggermente separate con i piedi rivolti verso l'esterno; le braccia di fianco leggermente scostate dal corpo, con i palmi delle mani rivolti verso l'alto e le dita naturalmente arcuate; la testa diritta con la nuca a contatto del pavimento; gli occhi chiusi con le palpebre che si sfiorano, le labbra dolcemente a contatto, la mandibola appena socchiusa e la lingua morbida che sfiora il palato. Facciamo tre respiri profondi e lenti. Quindi lasciamo che il respiro diventi ritmico e spontaneo. Diveniamo coscienti dell'inspirazione e dell'espirazione naturali...

Lo yoga può essere praticato a tutte le età: sia da chi è già anziano, sia da chi è ancora molto giovane.
Praticando queste tecniche qualche volta alla settima, incominceremo a rimanere più calmi in ogni situazione, ma saremo anche più efficienti e acquisiremo maggior resistenza. Allora, quando ci capiterà di stare vicino a una persona stressata, saremo noi a dirgli “Rilassati! Fai un po’ di yoga.”

Marco Viretti

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